Padre Solinas, la causa di beatificazione approda a Roma

Una storia lunga trent’anni, il ruolo del cardinal Bergoglio

di Andrea Buttu

Sono passati quasi 30 anni – era il 1987 – da quando don Diego Calvisi scoprì che il nostro gesuita olianese, padre Solinas, missionario in Sudamerica, era stato martirizzato in Argentina, molto vicino alla città dove era andato a finire, Oran, nel 1980, inviato dall’allora vescovo della diocesi di San Ramòn della Nueva Oran, monsignor Guirao.
Oran, in quegli anni, era poco più di un grande villaggio che, però, aveva l’onore di essere sede episcopale. Nel 1987 in Oran era vescovo monsignor Gerardo Eusebio Sueldo, argentino della diocesi di Catamarca. A lui don Diego chiese di iniziare la causa di canonizzazione del padre Giovanni Antonio Solinas e del sacerdote argentino don Pedro Ortiz de Zàrate e 18 laici, conosciuti come i “martiri del Zenta”. Monsignor Sueldo, con entusiasmo, accettò la richiesta e ne parlò, nella sua prima visita ad limina, con il Papa San Giovanni Paolo II che lo incoraggiò a cercare quanto prima, i documenti necessari per avviare la causa di canonizzazione.
Don Diego, con l’aiuto di un professore, appassionato di storia, Hugo Alberto Luna, fece le prime ricerche su questi martiri facendo scrivere sulla loro storia un opuscoletto molto interessante. Da quello scritto si scoprì che i Martiri del Zenta furono uccisi a una trentina di chilometri da Oran. Monsignor Sueldo ebbe poco tempo a disposizione, perché quasi subito fu trasferito da Oran a Santiago del Estero. Il suo successore, monsignor Cargnello, continuò a interessarsi della causa, e, approfittando l’occasione della venuta in Argentina di don Salvatore Bussu, interessato alla storia dei martiri, per incaricarlo di scrivere un libro sulla loro vita.
Questo libro, intitolato Martiri senza altare, fu diffuso in migliaia di copie, sopratutto ad Oliena, e poi tradotto in spagnolo e diffuso nelle diocesi di Oran, Salta e Jujui, patria di don Pedro Ortiz de Zàrate. Don Salvatore Bussu, con l’aiuto del sottoscritto, continuò a fare ricerche sui documenti storici, in vari archivi, sia di Argentina che di Bolivia. La causa continuò, a fasi alterne per mancanza di esperti, sia giuridici che teologici, e, sopratutto, per mancanza di sacerdoti disponibili a dedicar tempo per la Causa. Fino a che, monsignor Jorge Lugones, gesuita e amico di cardinal Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires e attuale papa Francesco, gli chiese aiuto per poter proseguire la Causa.
Il cardinal Bergoglio mandò due persone che lavoravano per le cause dei Santi della sua Archidiocesi: un sacerdote e una suora, suor Isabel Fernandez, per ordinare i documenti che erano stati raccolti e che si trovavano abbandonati. La Hermana Isabel fu poi designata Postulatrice per la fase Diocesana della Causa. Grazie alla sua dedizione e all’interessamento del vescovo attuale della Diocesi di Oran, monsignor Gustavo Zanchetta, nel mese di novembre del 2016, si é potuto dar termine alla fase diocesana della causa.
In questi giorni la Hermana Isabel é venuta a Nuoro e a Oliena dall’Argentina, per lavorare per diffondere la fama di santità dei nostri venerabili Padre Solinas e don Pedro Ortiz de Zàrate e per chiedere l’inizio della “fase romana” della causa. La Suora, fra una quindicina di giorni, rientrerà in Argentina, ma sarà disponibile a ritornare tutte le volte che la causa dei martiri lo richieda.
Ma ora che è in Roma, come continua la Causa? Questi sono i passi che deve seguire:
1. Nomina del Postulatore per la fase romana della causa e apertura delle casse con i documenti,
2. Decreto di validità giuridica,
3. Decreto di merito della causa (se c’e il fondamento del martirio, a giudizio di storici e teologi),
4. Nomina del Relatore che aiuta il Postulatore a realizzare la Positio (riassunto di tutto il processo),
5. Il Relatore presenta la causa davanti agli storici e ai teologi,
6. Poi passa al Consiglio dei Vescovi e dei Cardinali,
Se tutto va bene si presenta al Papa che fa il Decreto di Beatificazione.
Come si può vedere, non é un cammino semplice. Richiede tempo, soldi e molta, molta preghiera, perché non siamo noi che facciamo i santi, ma loro sono nelle mani di Dio. Se qualcuno chiede la loro intercessione e ottiene qualche grazia, lo comunichi a questo indirizzo e-mail: jisahfer@yahoo.com.ar
Se qualcuno vuole consultare notizie su padre Solinas e gli altri martiri, può consultare il sito Internet: www.martiresdelzenta.org

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