Venerdì Santo, davanti alla croce

Silenzio, riflessione e raccoglimento sono gli elementi essenziali della solenne azione liturgica della Passione del Signore. Nel giorno in cui non consacra l’Eucarestia, la Chiesa adora la croce di Cristo contemplando la sua Passione e morte.
Alle 15 la processione dei concelebranti attraversa la navata centrale della Cattedrale e raggiunge il presbiterio dove il Vescovo si prostra una volta giunto dinanzi all’altare, a seguire la liturgia della Parola con il brano di Isaia che descrive il “Servo di Dio”, il Salmo 30 cantato, la Lettera agli Ebrei e infine la lettura della Passione secondo Giovanni.
Nella breve omelia monsignor Marcia ha invitato la numerosa assemblea a meditare nel raccoglimento e interrogare la propria vita alla luce di quanto appena ascoltato.
Tre spunti nella sua riflessione. Il primo, la domanda rivolta a Pietro nel cortile del Sommo Sacerdote: “Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?”, davanti alla Passione «lasciamoci interrogare – ha detto il Vescovo -: sono un discepolo?» E ancora, con la domanda di Pilato “Che cos’è la verità?”: «la nostra vita di uomini credenti, che hanno il dono della fede, chiamati a fare delle scelte impone una risposta, sono nella verità nel dare quelle risposte con uno stile di vita coerente con quello che professo?
Per rispondere occorre guardare a Gesù – ha suggerito monsignor Marcia – “Ecco l’uomo”: Se voglio essere uomo lì ne trovo l’immagine, quella di un uomo che per la verità ha sacrificato se stesso, un uomo schierato, tutto d’un pezzo nel portare avanti la sua vita. Davanti a quello specchio ho da rivedere la mia vita».
Un’altra immagine è quella delle vesti del Signore che i soldati si dividono. «Quante volte – ha sottolineato amaramente il Vescovo – rompiamo il nostro essere Chiesa, dividiamo le vesti del corpo mistico di Cristo o tiriamo a sorte l’unità della Chiesa e la svendiamo».
Infine l’atteggiamento di Maria. Davanti a quella croce stava: «è l’immagine della dignità dell’umanità davanti alla morte, al dolore, all’ingiustizia. Dovremo nel silenzio e nella contemplazione metterci al posto di Maria e avere il coraggio di schierarci come Nicodemo che da discepolo nel segreto trova il coraggio di chiedere alla luce del sole il corpo di Gesù a Pilato».
La celebrazione riprende con la Preghiera Universale, ché abbraccia la Chiesa e l’umanità in ogni dimensione, poi con l’adorazione della croce. Dopo il Padre Nostro la comunione, infine l’orazione sul popolo con l’assemblea che si scioglie in silenzio. Quello del Sabato santo.

Nella giornata di oggi si celebra la Colletta per la Terra Santa, tutti sono invitati a contribuire materialmente a quanti, anche a rischio della libertà e a volte della stessa vita, sono impegnati a preservare la memoria viva di Cristo nei luoghi della sua vita terrena. (fra. co.)

  • Le immagini della celebrazione

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