Verso Pentecoste/4 Comunione e Liberazione

Giunti al quarto appuntamento con le Associazioni e i Movimenti ecclesiali verso Pentecoste e la solenne Veglia di sabato 7 giugno, conosciamo oggi Comunione e Liberazione. Risponde alle nostre domande Peppino Canu, responsabile diocesano della fraternità.

Comunione e Liberazione

CL

Che cos’è Comunione e Liberazione?
Comunione e Liberazione è un movimento ecclesiale il cui scopo è l’educazione cristiana dei propri aderenti per collaborare alla missione della Chiesa in tutti gli ambiti della società. Nasce in Italia nel 1954 quando don Luigi Giussani (1922-2005) dà vita, a partire dal Liceo classico “Berchet” di Milano, a un’iniziativa di presenza cristiana che utilizza il preesistente nome Gioventù Studentesca (GS). Il nome attuale, Comunione e Liberazione (CL), compare per la prima volta nel 1969. Esso sintetizza la convinzione che l’avvenimento cristiano, vissuto nella comunione, sia il fondamento dell’autentica liberazione dell’uomo. Attualmente Comunione e Liberazione è presente in circa ottanta Paesi in tutti i continenti ed è guidato da don Julián Carrón, succeduto a don Giussani dopo la sua scomparsa nel 2005. Strumento fondamentale di formazione degli aderenti al Movimento è la catechesi settimanale denominata «Scuola di comunità».Rivista ufficiale del Movimento è il mensile internazionale Tracce – Litterae Communionis. Il Sito ufficiale è http://www.clonline.org/.
Com’è strutturato il movimento?
La struttura del movimento di CL è per natura elastica. Non è prevista alcuna forma di tesseramento, ma solo la libera partecipazione delle persone. I gruppi di comunità nascono spontaneamente negli ambienti in cui si svolge la vita di tutti i giorni (scuola, lavoro, quartiere), e si radunano per la Scuola di comunità e per la condivisione della vita quotidiana. Poiché CL si concepisce come una «compagnia guidata al Destino», ogni gruppo del Movimento fa riferimento alle “diaconie”, cioè responsabili disponibili al servizio della comunità. Essi indicano il cammino da seguire, in comunione con tutto il Movimento e con la sua guida ultima, ovvero il Consiglio di Presidenza presieduto da don Julián Carrón. Periodicamente ha luogo l’Assemblea Responsabili, che raccoglie i responsabili italiani ed esteri per ogni ambito in cui opera il Movimento. A seconda degli ambiti in cui è presente CL, i gruppi prendono nomi propri che li definiscono. Nella scuola media superiore la realtà ciellina prende il nome di Gioventù Studentesca (GS); in università: Comunione e Liberazione Universitari (CLU); chi è entrato nel mondo del lavoro fa parte degli Adulti e Giovani Lavoratori (CLL). Ancora, gli insegnanti e quanti sono impegnati nel campo educativo si radunano sotto il nome di Comunione e Liberazione Educatori (CLE). Recentemente, anche nelle scuole medie inferiori si sono costituiti diversi gruppi di studenti, per iniziativa di alcuni insegnanti che si riuniscono sotto il nome “I Cavalieri”, presenti anche a Nuoro nella Parrocchia di S. Giuseppe.
Come si pone la figura del fondatore don Luigi Giussani rispetto ai membri del movimento? Siamo di fronte a un culto della personalità e dei suoi scritti?
Assolutamente no! «Tutto per me si è svolto nella più assoluta normalità, e solo le cose che accadevano, mentre accadevano, suscitavano stupore, tanto era Dio a operarle facendo di esse la trama di una storia che mi accadeva e mi accade davanti agli occhi.» (Luigi Giussani)«La storia di don Giussani è così significativa, perché ha vissuto le nostre stesse circostanze, e ha dovuto affrontare le stesse sfide e gli stessi rischi, ha dovuto fare lui stesso il cammino che descrive in tanti brani delle sue opere» (Julián Carrón).(…)Così è stato per i tanti ragazzi e adulti di tutto il mondo che hanno riconosciuto in quel prete dalla voce roca e attraente non solo un maestro dal quale imparare, ma soprattutto un uomo col quale paragonarsi, un compagno di cammino affidabile per rispondere alla domanda: come si fa a vivere? (Vita di don Giussani di Alberto Savorana, Rizzoli – Milano 2013).
Il 22 febbraio 2012, al termine della Messa celebrata nel Duomo di Milano nel trentesimo anniversario del riconoscimento pontificio della Fraternità di CL e nel settimo anniversario della morte di don Giussani, don Julián Carrón, presidente della Fraternità di CL, comunica di aver inoltrato la richiesta di apertura della causa di beatificazione e di canonizzazione di don Giussani. L’istanza è stata accettata dall’Arcivescovo di Milano, il cardinale A. Scola.
Che ruolo hanno al suo interno i laici? E i sacerdoti?
Dal carisma di don Giussani sono nate libere aggregazioni di adulti con lo scopo di aiutarsi a vivere il cristianesimo nella condizione vocazionale in cui si trovano:laici, religiosi e religiose, sacerdoti diocesani e sacerdoti missionari.
La Fraternità di Comunione e liberazione: Tra quelle nate dal Movimento, è l’aggregazione più rappresentativa del carisma donato a don Giussani. La Fraternità di CL è una Associazione universale di fedeli riconosciuta dal Pontificio Consiglio per i Laici l’11 febbraio 1982. Si tratta di adulti che liberamente si impegnano a vivere la sequela di Cristo e della Chiesa secondo il metodo trasmesso dal fondatore. Fondata da don Giussani e da lui presieduta fino al momento della scomparsa, la Fraternità è attualmente guidata da don Julián Carrón, eletto presidente come successore del fondatore. Oggi la Fraternità raccoglie nei suoi gruppi – diffusi in tutti i continenti – circa 60mila adulti, impegnati nel cammino verso la santità, riconosciuta come scopo dell’esistenza e della reciproca amicizia.
Nel settembre del 1985 don Massimo Camisasca, incoraggiato da don Giussani, fonda la Fraternità sacerdotale dei missionari di san Carlo Borromeo. I preti della Fraternità San Carlo vivono in case che vogliono essere per gli uomini un segno della compagnia di Cristo e un’occasione perché Egli sia conosciuto secondo il carisma di don Luigi Giussani. Nel 2005 inizia l’esperienza delle Missionarie di san Carlo Borromeo. Il nuovo Istituto femminile si concepisce come un’unica realtà missionaria con la Fraternità San Carlo. Nell’alveo del carisma dato a don Giussani vi è anche l’Istituto religioso delle Suore di Carità dell’Assunzione.
Cosa sono i e le Memores Domini?
L’Associazione Laicale Memores Domini riunisce persone di Comunione e Liberazione che seguono una vocazione di dedizione totale a Dio vivendo nel mondo. Gli associati intendono seguire una vita di perfezione cristiana praticando i consigli evangelici – obbedienza, povertà, verginità. I Memores Domini – chiamati anche “Gruppo adulto” – vivono comunitariamente in Case il cui scopo, sostenuto dal clima di silenzio, dalla comune preghiera e dalla condivisione fraterna, è l’edificazione vicendevole nella memoria di Cristo in vista della missione.
L’Associazione ha origine a Milano nel 1964 e, dopo essersi diffusa in varie Diocesi italiane, l’8 dicembre 1988, i Memores Domini sono approvati dalla Santa Sede, che riconosce loro personalità giuridica come Associazione ecclesiale privata universale. I Memores sono presenti in oltre trenta nazioni.
Che cos’è la scuola di comunità e come si svolgono gli incontri settimanali?
La Scuola di comunità è uno strumento educativo di sviluppo (come coscienza e affezione) dell’esperienza dell’incontro fatto col carisma. Consiste nella lettura e nella meditazione personale di un testo proposto a tutto il Movimento, a cui seguono incontri comunitari. Il lavoro è concepito proprio come una scuola: innanzitutto occorre la volontà di imparare; in secondo luogo sono richieste la serietà e la sincerità di un paragone con la propria esperienza per poter comunicare ciò che il mistero di Dio opera in sé, cioè per testimoniare il proprio cambiamento. I testi indicati sono di solito quelli del fondatore, don Luigi Giussani, oppure del suo successore, don Julián Carrón. La partecipazione è libera e proposta negli ambienti di studio e di lavoro. Gli incontri hanno generalmente cadenza settimanale. Dal 2009 i gruppi di Scuola di comunità in Italia hanno la possibilità di attuare un collegamento audio-video con l’incontro tenuto da Julián Carrón. In questo modo si offre, a quanti lo desiderano, uno strumento in più per imparare il metodo della Scuola di comunità.
A Nuoro si può seguire la Scuola di Comunità tutti i Mercoledì h. 19.00 ed il collegamento una volta al mese h. 21.30 presso la Parrocchia di San Giuseppe.
In che cosa consiste la regola?
L’adesione alla Fraternità prevede una regola essenziale di ascesi personale: momenti quotidiani di preghiera, la partecipazione a incontri di formazione spirituale, tra i quali gli annuali Esercizi spirituali, i ritiri e l’impegno al sostegno, anche economico, alle iniziative caritative, missionarie e culturali promosse o sostenute dalla Fraternità stessa.
Che cos’è la “caritativa” e com’è regolato il rapporto con il denaro?
Nell’esperienza di CL la caritativa ha lo scopo di far imparare, attraverso la fedeltà a un gesto esemplare, che la legge ultima dell’esistenza è la carità, la gratuità. Sono numerosissime le attività proposte: dal catechismo in oratorio al fare compagnia agli anziani negli ospizi fino ad arrivare al doposcuola. Da questo, per la libera e responsabile iniziativa di persone, sono nate nel tempo delle opere e si è arrivati alla creazione di vere e proprie case-famiglia per casi difficili (ragazze-madri, tossicodipendenti, psicolabili, handicappati, malati di Aids); allo sviluppo di imprese dedicate all’inserimento lavorativo dei portatori di handicap, alla fondazione di organismi non governativi per progetti di sviluppo nei Paesi poveri (ad esempio Avsi in Italia e Cesal in Spagna); dalla costituzione di Fondazioni come il Banco Alimentare alla creazione di Centri di solidarietà, ove si aiutano le persone disoccupate a cercare lavoro. Si è presenti anche nell’assistenza nelle carceri o nel semplice sostegno economico di famiglie in difficoltà.
Che cos’è la Compagnia delle Opere?
Nata nel 1986, per iniziativa di Giorgio Vittadini, la Compagnia delle Opere (CdO) è un’associazione imprenditoriale di rilevanza nazionale e non lucrativa che intende promuovere lo spirito di mutua collaborazione e assistenza tra i soci, per una migliore valorizzazione delle risorse umane ed economiche. È sorta per libera iniziativa di un gruppo di giovani laureati e imprenditori che, nel solco della presenza dei cattolici nella società italiana, alla luce della dottrina sociale della Chiesa, hanno voluto «promuovere e tutelare la presenza dignitosa delle persone nel contesto sociale e il lavoro di tutti, nonché la presenza di opere e imprese nella società, favorendo una concezione del mercato e delle sue regole in grado di comprendere e rispettare la persona in ogni suo aspetto, dimensione e momento della vita» (art. 1 dello Statuto). L’attuale Presidente della Compagnia delle Opere è Bernhard Scholz.
Nell’immaginario di tanti Cl appare come una potente lobby o un sistema di potere. «Secondo l’insegnamento di Don Giussani – si legge nella copertina del recente volume di Saverio Tommasi “Gesù era ricco” – Comunione e Liberazione, la fede cristiana ha la forza di dare forma a ogni aspetto della vita: religioso, artistico, politico e soprattutto economico. Sulla scorta di questa dottrina Cl è diventata nel tempo una potentissima lobby che vede i suoi esponenti nelle università, a capo di holding e imprese e in posti chiave di istituti di credito e fondazioni e del potere politico». È un pensiero giustificato e corroborato dai fatti?
No! E’ una visione che passa certa stampa ostile al Movimento ed alla Chiesa… L’unico scopo di Comunione e Liberazione è testimoniare come l’avvenimento cristiano sia la risposta più vera alle esigenze umane, ed educare le persone a verificare nella vita la propria fede. Questa, però, non è concepita come qualcosa di “accanto” alle esperienze concrete, alle preoccupazioni, agli impegni. Il Movimento richiama fortemente che in Cristo si trova la consistenza di tutte le cose, il loro senso ultimo. E questa coscienza genera la passione a lavorare costruttivamente in ogni ambito della realtà: la cultura, i bisogni che si incontrano nella società, l’economia, la politica. Dall’incontro col Movimento e dall’educazione ricevuta molti adulti hanno tratto le ragioni per impegnarsi – singolarmente o associandosi tra loro o anche con altri – nei più diversi campi di attività, dando vita a realtà talora socialmente rilevanti. E tutto ciò in piena libertà e con totale responsabilità personale.
A molti appaiono troppo stretti i rapporti con la politica, specie con una parte, alcuni membri di Cl sono stati accusati di giustificare comportamenti moralmente discutibili da parte di esponenti politici. Quali sono le ragioni dell’impegno nella vita pubblica?
Dalla dimensione culturale discende naturalmente la dimensione politica. Nella concezione di CL, infatti, l’azione politica è uno dei campi in cui un cristiano è chiamato con maggior responsabilità e generosità ideale a verificare il criterio unitario che muove la sua esistenza. Non deve sorprendere, dunque, che dalle fila del Movimento siano uscite personalità a diverso livello impegnate, direttamente e sotto la propria responsabilità, nell’azione politica. Seguendo il solco tracciato dalla Dottrina sociale della Chiesa, ciò che si vuole perseguire è la difesa della libertà ecclesiale e del bene comune. Le battaglie che hanno coinvolto l’intero Movimento, come quella per la libertà di educazione e per la parità tra scuole statali e non statali, o quella più generale per il rispetto del principio di sussidiarietà, tendono a realizzare l’unità tra il lavoro culturale e l’azione politica. L’impegno politico in senso stretto riguarda la persona e non CL in quanto tale.
Perché è così massiccio l’impegno di Cl all’interno delle università?
CL è nata e cresciuta nelle scuole e nelle università. Il 31 marzo 1973: al Palalido di Milano si tiene il primo, grande convegno pubblico organizzato da CL, dal titolo Nelle università italiane per la liberazione. La stampa darà grande eco all’evento e si parlerà di nascita del secondo movimento studentesco. I fattori del metodo educativo di don Giussani: «Fin dalla prima ora di scuola – ha scritto don Giussani – ho sempre detto: “Non sono qui perché voi riteniate come vostre le idee che vi do io, ma per insegnarvi un metodo vero per giudicare le cose che vi dirò. E le cose che io vi dirò sono un’esperienza che è l’esito di un lungo passato: duemila anni”. Il rispetto di questo metodo ha caratterizzato fin dall’inizio il nostro impegno educativo, indicandone con chiarezza lo scopo: mostrare la pertinenza della fede alle esigenze della vita».
Come si svolge il Meeting di Rimini?
Con le sue ottocentomila presenze medie, il Meeting di Rimini – che dal 1980 ha luogo ogni anno, in una settimana della seconda metà di agosto – è la manifestazione estiva di incontri, cultura, musica e spettacolo più frequentata del mondo. Nel corso degli anni si sono succeduti eventi, mostre, rappresentazioni teatrali e concerti di ottimo livello, oltre a testimonianze di personaggi storici: Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta, Ionesco, Walesa, Testori, Congdon, Del Noce, Clement, Luzi, Guarducci, Andreotti, Muti, Rosen, Michelin, Giussani, Ratzinger, Tarkovskij, Bertone, Scola, Potok, Zeri, Nusseibeh, Dalai Lama e tanti altri.
In tutti questi anni ha cercato di rispondere all’invito che Giovanni Paolo II fece, proprio al Meeting, nel 1982: «Costruite senza stancarvi mai la civiltà della verità e dell’amore». A parte un piccolo nucleo di persone che lavora a tempo pieno tutto l’anno alla sua preparazione, il Meeting viene organizzato, allestito, gestito e poi smontato con il lavoro gratuito di volontari – oltre quattromila – provenienti dall’Italia e dall’estero.
Negli anni Cl ha avuto l’etichetta a volte di integralista, altre di progressista, come si colloca il movimento nella Chiesa?
Nella pedagogia del Movimento, le dimensioni dell’autentica esperienza cristiana (esperienza concreta, caratterizzata appunto da gesti vissuti) sono: cultura, carità e missione (o cattolicità). Seguiamo il Papa: Rendere visibile l’Essenziale, cioè Gesù Cristo.
I membri di Cl non corrono il rischio di percorrere un cammino di fede parallelo a quello della parrocchie?
No! Ormai Abbiamo tanti Parroci e diversi Vescovi. Siamo parte del popolo di Dio. La missione di ogni Cristiano resta comunque quella di portare Gesù Cristo a tutti.
Come si pone Cl nei confronti degli altri movimenti? E della chiesa diocesana?
Fraternamente, perché siamo tutti membra del Corpo di Cristo che è la Chiesa. Siamo a servizio della chiesa e dei Vescovi.
Come favorire la comunione ecclesiale così come richiesto dalle Linee pastorali della nostra diocesi?
Seguendo le indicazioni del nostro Vescovo S.E. Mons. Mosè Marcia. Poi ognuno deve andare al fondo del proprio Carisma, mettendolo al servizio della Diocesi.

(f.c.)

4. Continua

© riproduzione riservata

condividi su