Al via l’anno dedicato alla Vita consacrata

Domenica 30 novembre, I di Avvento, alle ore 18 nella chiesa delle Grazie a Nuoro, monsignor Mosè Marcia ha presieduto la celebrazione della Eucarestia per l’apertura dell’Anno della Vita consacrata, con la partecipazione dei Religiosi, delle Religiose e dei consacrati e consacrate secolari della Diocesi.

Testimoni di Cristo coerenti e gioiosi

«Un inno di speranza che risuona nella Chiesa», questa è la Vita consacrata nelle parole del vescovo Mosè Marcia che ha aperto domenica nel Santuario delle Grazie l’anno dedicato ai consacrati e alle consacrate. «Sarà un anno in cui verificare il nostro stile di vita – ha affermato –, cosa realmente occupa il nostro cuore, è un richiamo a ogni battezzato a mettere al centro Cristo».
Il vescovo ha poi voluto richiamare alcuni punti del messaggio che papa Francesco ha rivolto ai consacrati, in particolare laddove li esorta a non essere tristi, scontenti, insoddisfatti: «A volte il mondo vede persone pentite» – ha sottolineato il vescovo. Il Papa ha ancora esortato i consacrati a svegliare il mondo con una vita profetica, a vivere una spiritualità di comunione fino ad essere casa e scuola di comunione e infine ad andare in tutto il mondo, a tutti gli uomini e a tutto l’uomo: «A noi essere sale nella società e nella Chiesa» – ha aggiunto monsignor Marcia.
All’inizio dl nuovo Anno liturgico, il vescovo ha voluto dedicare la prima parte della sua riflessione proprio al tempo di Avvento. «Ogni domenica a Messa – ha detto – rispondendo al sacerdote affermiamo “annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta”: ecco l’Avvento, lo spirito con cui vivere questo tempo. È la metafora della vita, del camminare nella veglia attendendo la Sua venuta, nell’attesa è la nostra speranza». Nel Vangelo di Marco che invita alla vigilanza perché non conosciamo il tempo in cui il padrone di casa tornerà, «colpisce a una prima lettura il quando – ha spiegato il vescovo – ma l’evangelista intende sottolineare il chi aspettiamo». L’ottica deve essere allora quella di una madre che porta in grembo il suo figlio, «l’attesa di una mamma è di nove mesi, l’incontro con Dio è preceduto dalla mia vita – ha affermato il vescovo. La mamma in attesa vive di meraviglia e stupore, con tante attenzioni alla sua creatura, evitando di fare tutto ciò che può disturbare quella vita, magari fa fatica ma non importa e se sembra soffrire è comunque felice. Questo è il paramentro per vivere il nostro avvento, prestiamo attenzione al Cristo che viene – ha suggerito il vescovo Mosè – e a quanto ci allontana da Lui, viviamo in una tensione d’amore verso Cristo che ci vuole incontrare».
L’altro suggerimento è quello di “sgomberare” dalla nostra casa interiore tutto quello che è in più, le cose che ci disturbano e ci impediscono di concepire Dio nella nostra vita. Siamo bravi – ha proseguito – nell’arricchire la vita di tante cose ma queste spesso creano ingombri, la appesantiscono.
L’ultimo richiamo è ancora per i consacrati e le consacrate, «chiediamo al Signore intercedente Maria – ha pregato il vescovo – la capacità di essere coerenti alla risposta che abbiamo dato alla Sua chiamata, preghiamo per quanti hanno offerto la loro vita, riscoprano sempre il dono di predilezione di Dio nei loro confronti, cerchiamo sempre di rispondere – ha concluso – in modo meno indegno a Dio».
Il parroco delle Grazie padre Giuseppe Magliani, che ha concelebrato insieme al vicario episcopale delegato per la Vita consacrata don Giovannino Puggioni, ha auspicato nel suo saluto finale che il Santuario diventi il cuore della preghiera per i consacrati e per le nuove vocazioni in tutto quest’anno. È compito di tutta la comunità diocesana non solo quello di rinnovare la stima e la gratitudine per la presenza dei religiosi e consacrati nella vita della nostra Chiesa locale ma anche di essere con loro testimoni credibili e gioiosi della propria Fede, perché le vocazioni – come disse Benedetto XVI – non nascono per proselitismo, ma per attrazione.

(f. c.)

 

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Il logo dell’Anno dedicato alla Vita consacrata

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