Domenica 25 maggio 2025 si celebra la XXIV Giornata Nazionale del Sollievo, istituita il 24 maggio 2001, con direttiva del presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro della Salute pro tempore, prof. Umberto Veronesi, per «promuovere e testimoniare, attraverso idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo giovarsi di cure destinate alla guarigione». La Giornata – si legge in una nota della Fondazione Ghirotti – ha una connotazione affermativa e propositiva: non è “contro” il dolore o la sofferenza ma “a favore” del sollievo. Il sollievo è sempre possibile anche attraverso l’umanizzazione delle cure in medicina. Nel corso degli anni l’obiettivo della Giornata è andato ampliandosi, abbracciando quasi tutte le condizioni di malattia e di sofferenza. Essa mira a sensibilizzare le istituzioni sanitarie e la società civile a un nuovo modo di avanzare insieme. Obiettivi della Giornata del sollievo: informare, comprendere meglio e accompagnare i sofferenti, promuovere lo sviluppo di competenze che trasformate in azioni portano sollievo, focalizzare sui concetti specifici del prendersi cura anche con un intento educativo rivolto ai più giovani, stimolare la collaborazione tra le professioni sanitarie, e non solo, impegnate nella cura dei malati e dei familiari.
Ne sono promotori la Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti onlus, il Ministero della Salute, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Ogni anno aderiscono gli Uffici nazionali per la Pastorale della salute e dell’educazione, scuola e università della Cei, Federsanità, Associazione Medici Cattolici italiani, Associazione Religiosa Istituti Socio sanitari, Forum Terzo settore Lazio; Federazioni / Ordini delle professioni sanitarie: FNOMCeO, FIMMG, FNOPI, FEDERFARMA e FOFI; società scientifiche: SICP, SIAARTI.
La Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti, intitolata all’insigne giornalista, sin dal 1975 (querst’anno celebra i suoi 50 anni) è impegnata alla diffusione di una cura dal volto più umano, rispettosa della dignità della persona malata di tumore e dei suoi familiari. La Fondazione concretizza il suo impegno sociale con un Centro di ascolto che da venticinque anni offre gratuitamente e telefonicamente sostegno psico-oncologico grazie a donazioni libere dei cittadini. Il numero 06-8416464 è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00.
Il messaggio di questa Giornata è che il diritto al sollievo è un dovere e che curare per guarire è spesso possibile, prendersi cura per il sollievo è sempre possibile.
- Il diritto al sollievo è un dovere. La legge 38/2010 sancisce il diritto dei cittadini ad accedere alla terapia del dolore e alle cure palliative definendo queste cure come un diritto inviolabile di ogni cittadino e pertanto è un dovere rispettare la legge, attuarla in tutte le sue aricolazioni relative all’organizzazione, formazione, informazione e monitoraggio sull’applicazione della stessa legge. Ancora oggi la legge purtroppo rimane in gran parte inapplicata o applicata a macchia di leopardo sul terrirorio nazionale, creando in tal modo disparità di trattamento sia del dolore cronico e sia dei sintomi e bisogni in fase terminale di malattia.
- Curare per guarire è spesso possibile, prendersi cura per il sollievo è sempre possibile. Atteggiamento e atto basilare per i medici, per le professioni sanitarie, come per chiunque si prenda cura di chi soffre, è puntare al sollievo in ogni sua dimensione: fisica, psichica, spirituale e sociale e non solo alla guarigione, a maggior ragione quando quest’ultima non è più raggiungibile, come accade nelle malattie in fase terminale.
La ricorrenza della Giornata del sollievo – si legge nella nota – ci interpella e ci sprona a dare ascolto alle istanze delle associazioni di volontariato, ma anche degli enti operanti in ambito sanitario e degli operatori sanitari, uniti dal comune obiettivo di portare sollievo a chi sta affrontando la fase finale della vita per vedere attuato uniformemente quanto stabilito a livello normativo.
Significativa, a tale riguardo, l’esortazione di Papa Francesco: «I malati nella fase terminale della propria vita, e le loro famiglie, ricevano sempre la cura e l’accompagnamento necessari … La risposta che ogni vita fragile silenziosamente sollecita è quella della custodia». Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha recentemente sollecitato «una spinta vigorosa per fare avanzare le cure palliative».
Non si può dunque non considerare l’umanizzazione come uno degli obiettivi fondamentali di qualsiasi sistema sanitario che faccia del diritto alle cure e alla salute una conquista di civiltà.
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