Santuario della Vergine dei Martiri

Fonni

 

Durante il lungo inverno tutto era neve e nebbia; ma in primavera l’erba invadeva anche i ripidi viottoli del paese, selciati di grosse pietre, dove gli scarafaggi si addormentavano beatamente al sole, e le formiche uscivano dalle loro buche, e vi rientravano e vi si aggiravano attorno indisturbate. Le casupole di pietra bruna, coi tetti di scandule (scheggie) sovrapposte a guisa di squame di pesce, aprivano sui viottoli le porticine nere, i balconi di legno corroso, le scalette talvolta inghirlandate di vite; il pittoresco campanile della Basilica dei Martiri, emergente dal verde delle quercie del vecchio cortile del convento, dominava il quadretto del paese, disegnato sul cielo di cristallo azzurrino

Grazia Deledda, Cenere, Ed. Ilisso, 2005, p. 46.

Date utili / festività

La festa dedicata alla Madonna dei Martiri viene celebrata la prima domenica di giugno.

Cenni storici
La storia del Santuario è strettamente legata alla presenza dei padri francescani a Fonni, risalente all’inizio del XVII secolo. La decisione di stabilirsi in questa comunità fu supportata dalla donazione di terre, nel 1610 da parte del benefattore Stefano Melis, su cui i frati costruirono una chiesa dedicata alla Santissima Trinità e un convento.
Questi edifici iniziali erano caratterizzati da un'architettura semplice, in linea con lo stile francescano. Nel 1702, con l'iniziativa di padre Pacifico Guiso, i frati intrapresero la costruzione di un nuovo santuario, un progetto ambizioso che vide la realizzazione di una basilica superiore e di una cripta sottostante. L'impresa fu affidata a maestranze milanesi, che portarono un linguaggio artistico fiorito ed esuberante, allora in voga nelle capitali europee.
Durante il XVIII secolo il complesso venne ulteriormente arricchito dalle cumbessias.
Ancora oggi, questi edifici continuano ad essere officiati dai frati minori osservanti, mantenendo viva la tradizione religiosa a Fonni.


Arte e architettura

Il Santuario della Vergine dei Martiri è un complesso architettonico articolato, comprende il Convento, la Basilica e l’Oratorio di S. Michele, situati tutti su un ampio piazzale delimitato da cumbessias.
La basilica superiore è costituita da una navata unica voltata a botte sulla quale si affacciano due cappelle semicircolari, intitolate rispettivamente a S. Rosa da Viterbo e a S. Salvatore da Horta. Il presbiterio rialzato ospita al suo interno un altare con il simulacro venerato della Vergine dei Martiri. La tradizione racconta che la statua sia stata creata con la polvere di ossa rinvenute nelle catacombe romane di Lucina. La basilica è fastosamente decorata con stucchi e legno policromi e arricchita con le pitture di Pietro Antonio Are.
La cripta sotterranea, dedicata a sant'Efisio e san Gregorio Magno, è articolata in due ambienti rettangolari voltati a botte: il vestibolo e il santuario. In quest’ultimo trovano spazio numerosi altari e simulacri realizzati in stucco policromo.
Il complesso include anche l'oratorio di san Michele Arcangelo, eretto nel 1759 in stile rococò e arricchito da una cupola decorata con tempere di Gregorio Are, raffiguranti la Trinità e la battaglia escatologica tra l'Arcangelo Michele e il drago. Accanto alla Trinità compaiono le schiere angeliche in lotta con i demoni.
Il piazzale antistante è delimitato da cumbessias, testimonianza degli alloggi destinati ai novenanti e ai pellegrini durante le festività religiose.
Tra queste, la festa della Madonna dei Martiri a inizio giugno è senza dubbio la più sentita a Fonni. La processione, accompagnata dai suggestivi canti sacri in sardo (gosos), dagli abiti tradizionali femminili e dai cavalieri de s'Istangiatu, è un momento di profonda spiritualità che affonda le radici nel XVII secolo, durante la colonizzazione spagnola. Alcune chiese della zona, come quella di san Cristoforo e la purtroppo distrutta Chiesa di San Michele, testimoniano la presenza bizantina in epoche precedenti, arricchendo ulteriormente il patrimonio storico e religioso di Fonni.


Bibliografia

Salvatore Naitza, Architettura dal tardo ‘600 al Classicismo purista, Ilisso Edizioni, 2000.

 

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