Chiesa di Santa Maria Maddalena

Lollove

“Sopra il parapetto della piazza sorge un altro muro di corpi protesi, di teste ansiose, a punta quelle degli uomini incappucciati, circondate dalla frangia svolazzante dei fazzoletti quelle delle donne. Brillano gli occhi delle bambine, beate dello spettacolo; e sul profilo del ciglione le figurine smilze e nere dei ragazzi che attizzano i fuochi sembrano diavoletti.

Attraverso la porta spalancata della chiesa s’intravedono tremolare come fiori di narciso al vento le fiammelle dei ceri; le campane suonano a distesa; e le nuvole stesse, sul cielo di pallido argento, accumulandosi tutte intorno al campanile, pare si fermino a guardare e aspettare.”

La Madre (1920), Ilisso, 2005 – pag 16

Date utili / festività

3 Febbraio – Festa di San Biagio
22 Luglio – Festa di Santa Maria Maddalena, patrona di Lollove
25 Agosto – Festa di San Luigi dei Francesi
16 Settembre – Festa di Sant’Eufemia
Secondo fine settimana di Ottobre – Autunno in Barbagia

Come arrivare
In autobus
Da Nuoro prendere la Linea 7 ATP. Linea stagionale attiva dal 16 aprile al 30 settembre. Per orari visitare il sito dell’ATP.

In auto:
Da Cagliari, Sassari, Olbia e Oristano prendere la SS 131 d.c.n (diramazione centrale nuorese), continuare fino all’uscita “Nuoro-La Solitudine-Orune”. Seguire le indicazioni per Lollove, dopo circa 4 km si arriva a destinazione.

 

 

Cenni storici

La chiesa di Santa Maria Maddalena, edificata nel XVI secolo, è un pregevole esempio di tardo gotico aragonese. La sua architettura si distingue per l'armonia delle forme, la tendenza al verticale e la presenza del campanile, che si staglia imponente tra le costruzioni del borgo.
L'interno della chiesa ospita due statue di grande valore artistico: la statua della Maddalena, donata nel 1601 dai vicari Giovanni Antonio Pirella e Anghelu Satta, e la statua di San Biagio, santo guaritore venerato per le sue virtù taumaturgiche. Nella seconda metà del XX secolo la chiesa è stata sottoposta a un importante intervento di restauro, che ha riguardato la pavimentazione, l'altare e la facciata principale. Quest'ultima, prima intonacata, è stata decorticata e riportata a faccia vista. È probabile che a questo intervento sia ascrivibile anche il rifacimento della copertura e il parziale ripristino della cuspide del campanile, abbattuta da un fulmine.

 

Il paese:
Lollove è una frazione del comune di Nuoro, situata a circa 15 chilometri dal capoluogo. Il paese è un caratteristico borgo medievale, risalente al XIV secolo, che si trova in una posizione panoramica, circondato da colline e boschi. Attualmente conta 12 abitanti. L'origine del nome del paese è incerta. Secondo una teoria, il nome Lollove deriverebbe dal termine sardo arcaico "lo' ò", che significa "corso d'acqua", e dal termine "lòbe", che significa "ghianda". In questo caso, il nome del paese si riferirebbe alla presenza di un corso d'acqua e di un bosco di querce nell'area in cui sorge. Un'altra teoria, invece, sostiene che il nome Lollove deriverebbe dalla parola paleobasca "ola", che significa "capanna", e dal suffisso "-obe", che significa "conca, cavità". In questo caso, il nome del paese si riferirebbe a un agglomerato di capanne situato in una conca. Lollove è un borgo con una storia millenaria. Il paese fu fondato nel XIV secolo da un gruppo di pastori che si stabilirono in questa zona per sfruttare le risorse naturali. Nel corso dei secoli, Lollove ha subito diversi eventi storici, tra cui un'epidemia di vaiolo nel 1860 che causò la morte di molte persone.
Oggi è un borgo turistico molto apprezzato. Il paese è stato inserito nella lista dei Borghi più Belli d'Italia.


Articolo apparso su La Nuova Sardegna, nel 1912, in cui un articolista che firma il pezzo con la sigla P.S. (presumibilmente Pietro Siotto), così descrive Lollove


Lollove è stato un comune autonomo fino alla seconda metà del XIX secolo. Nel 1857 divenne frazione di Nuoro, dopo essere stato inizialmente proposto per l'accorpamento a un altro comune.
Nel 1896 lo scrittore nuorese Sebastiano Satta descrisse Lollove come un paese di 367 abitanti, distribuiti in 56 case. Le vie del paese erano ostruite da rocce, che ne impedivano il passaggio di carri e cavalli.
La scrittrice nuorese Grazia Deledda, Premio Nobel per la letteratura, ambientò il suo romanzo "La madre" a Lollove.
Al giorno d’oggi il borgo è quasi disabitato, con una popolazione di pochi anziani. Questa particolarità ha permesso al paese di conservare la sua struttura medievale e le forme antiche degli antichi borghi rurali sardi. Le case di Lollove sono realizzate alla "maniera sarda", con pietra e terra come legante.

Oltre alla chiesa di Santa Maria Maddalena, risalente al XVI secolo, nel borgo si trovano diversi monumenti e luoghi d'interesse, tra cui:
I resti di un antico monastero di monache;
La fontana di Lollove, realizzata nella prima metà del XX secolo;
Il cimitero del paese.

Per quanto riguarda la lingua, il dialetto di Lollove non è uguale a quello di Nuoro, ma condivide particolarità del dialetto orunese e di quello dorgalese.

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