Il Natale degli studenti

La Messa con il Vescovo voluta dai ragazzi delle scuole cittadine

Insieme

Hanno preparato tutto con cura, dai canti alle letture, alle preghiere. Poi hanno invitato il Vescovo. E la Cattedrale, la mattina del 21 dicembre, era gremita di ragazzi per una iniziativa che nasce da loro: è forse questo, prima delle parole, il segno più bello che la Messa di Natale degli studenti delle scuole nuoresi lascia alla città, alla Chiesa e al mondo degli adulti.
Due mesi fa, per volontà dei seminaristi Federico Bandinu e Gabriele Goddi, si è iniziato a programmare l’evento. Il coro è il segno più evidente della collaborazione fra i ragazzi dei vari istituti: la studentessa del Liceo Musicale Silvia Bettarelli, una delle coordinatrici della giornata, lo presenta con orgoglio, è composto fra cantanti e musicisti, di due studenti di ogni scuola di Nuoro e di una rappresentanza del Liceo di Dorgali. Così tutto è nato, il coinvolgimento dei docenti è venuto dopo. Di fronte al fatto compiuto nessuno poteva tirarsi indietro e la risposta è stata positiva.
Da parte sua il Vescovo Mosè ha innanzitutto ringraziare i ragazzi, «sono contento – ha detto – perché sono stato invitato». Ha poi voluto sintetizzare il messaggio della lettura e del Vangelo con una parola: incontro. «Come sono i miei incontri con l’altro? – ha chiesto davanti all’immagine dell’incontro fra Maria ed Elisabetta. Cosa portiamo? ci muoviamo, come Maria, con rispetto e attenzione? L’incontro tra le due donne è vita che genera vita, ogni vero incontro sottolinea e riafferma ciò che siamo».
Anche il Cantico dei Cantici, prima lettura, «è la storia di un incontro, tra un lui e una lei, che non ha nulla di egoismo ma è tutta attenzione amorosa verso l’altro». Il tema scelto dai ragazzi per la giornata, rimarcato nelle loro preghiere, è stato quello della pace, il Vescovo ha proposto un percorso scandito da quattro parole: «fate sempre quello che più vi piace, fra questo scegliete quello che più vi costa, fra le cose che costano scegliete quelle che più servono, saranno quelle che più danno pace interiore». Alla fine prima di un momento convivialità e musica nel campetto del Seminario, l’augurio: «il Natale è Dio che nella pace si è incontrato con noi».

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