L’Ortobene, editoriale del 22 maggio 2016

Quando i cattolici se la complicano

di Francesco Mariani

Mercoledì 11 maggio 2016, la Camera dei Deputati, con applauso dai banchi del Pd e imbarazzo degli alleati centristi che pure hanno votato a favore (371 Sì, 51 contrari e 99 astenuti), ha dato il via libera sulle unioni civili. È stato imposto, dal duo Renzi- Boschi, il voto di fiducia come si trattasse di una legge sull’entrata in guerra dell’Italia, una catastrofe naturale o una emergenza economica. «Avete contribuito a scrivere una pagina di storia ». È l’sms inviato dal premier a tutti i deputati del Pd. Cosa non fanno Alfano per salvare la poltrona, Renzi per restare in sella e la Boschi per sottacere qualche vicenda bancaria a lei attigua, causa di alcuni suicidi e moltissimi drammi personali! E poi i vari onorevoli dem che, con coccarda arcobaleno sul petto, vaneggiavano su «storico traguardo», «innovazione che rende l’Italia più dinamica», «passo in avanti sulla strada dei diritti». Infatti, da oggi, il nostro Paese, su lavoro, sanità, immigrazione, lotta alle povertà e giustizia giusta per tutti, è diventata più dinamica, un treno ad alta velocità.
Grazie alle finzioni linguistiche, la coppia omosessuale è equiparata alla famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Lo stralcio della stepchild adoption (l’adozione del figlio del partner), foglia di fico tanto rivendicata da Alfano, non modifica l’impianto di una legge che sarà allargata a dismisura dalla magistratura creativa e fantasiosa.
Il contenuto della legge, dobbiamo saperlo, ha notevoli effetti collaterali. Tutto l’ordinamento giuridico, da una legge nazionale fino al regolamento di una scuola o di una società amatoriale, dovrà essere conforme a questo dettame. Tutte le politiche familiari, fiscali, abitative, scolastiche, giovanili, sanitarie, ecc. dovranno modellarsi indifferentemente per le coppie eterosessuali sposate e con figli e per le coppie omosessuali con figli generati e comprati da chi non si sa chi. L’omosessualità diventerà, nelle scuole e nei giornali (ma già lo è) cosa utile per il bene comune. Nasce la società non originata dalle famiglie ma da una somma di individui che hanno diritto al riconoscimento dei loro desideri, qualsiasi essi siano, al di fuori di ogni norma naturale.
Tra il potere politico che riconosce questi diritti e le lobbies che li promuovono si stabilirà una saldatura che stritolerà tutti. Non sarà più possibile parlare di bene e di verità nella sfera pubblica. Si è aperta la porta della stalla che renderà, per esempio, obbligatorio l’insegnamento gender nelle scuole, darà il via libera all’adozione dei minori da parte di coppie omosessuali e, tramite la fecondazione eterologa, già introdotta con sentenze di tribunali e della Corte costituzionale, a famiglie dove di naturale non c’è traccia.
Paradosso dei paradossi: il Presidente del Consiglio si dichiara cattolico; l’onorevole Boschi si dichiara cattolica convinta (più di Maria Rosaria Bindy); molti onorevoli del Partito democratico si dicono cattolici tanto da essere definiti in gergo cattodem; la quasi totalità del gruppo Alfano, si professa cattolica. Ci sono o ci fanno?

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