La condanna della Chiesa nuorese per le calunnie anonime rivolte al Vescovo

Il capitolo dei canonici della Cattedrale di Nuoro, il consiglio presbiterale e tutti i sacerdoti, il Consiglio Pastorale Diocesano, la Consulta dei Laici e tutte le realtà ecclesiali della Diocesi di Nuoro, interpretando le volontà di tutti i fedeli della Chiesa Nuorese, esprimono sentimenti di solidarietà e di vicinanza al loro Vescovo monsignor Mosè Marcia, condividono la sua linea pastorale, sia nell’ambito dell’evangelizzazione e della catechesi, della liturgia e della carità, sia in campo sociale dove ha sempre espresso e testimoniato con la parola, con la presenza e con la sua profonda sensibilità, grande e costante attenzione ai problemi che affliggono la nostra comunità nuorese.
Condividiamo e sosteniamo i suoi sforzi nell’aiutare i giovani che sono alla ricerca della speranza, del lavoro e della propria identità e vivono una continua tensione per risolvere i loro problemi.
Siamo col Vescovo nella costante attenzione alla famiglia che nel nuovo progetto pastorale offerto alla diocesi, diventa l’obbiettivo principale delle sue cure e delle sue premure e di tutta la Chiesa Nuorese. Condividiamo la sua appassionata osservazione alle sofferenze del mondo del lavoro che animano le sue omelie, i suoi discorsi e la sua ansia di cercare risposte concrete.
E soprattutto lo seguiamo nel suo dinamismo pastorale che quotidianamente lo porta a fianco della gente nelle periferie sociali e geografiche della nostra gente.
Scriviamo queste cose perché nei giorni scorsi sono circolati volantini anonimi, sparsi nelle strade, che avevano come bersaglio proprio il Vescovo di Nuoro.
Le accuse infamanti rivolte a monsignor Mosè Marcia, con un linguaggio offensivo e tra l’altro infarcito di oscure minacce, contengono falsità che tutti noi rigettiamo e condanniamo. L’anonimato, in casi come questo, è segno di inciviltà e di preoccupante rancore, debolezza e pochezza d’animo. Tali scritti producono ferite nella comunità ecclesiale e nel tessuto sociale, creano divisioni e sospetti e provocano grande sofferenza in tutti i credenti, recando amarezza e dolore nei destinatari.
Le mani che hanno redatto tali volantini sono quelle di cecchini che sparano da dietro il muretto a secco, il comportamento è quello di ipocriti privi del coraggio di manifestare le proprie idee, di cercare il dialogo e il confronto a viso aperto. Condanniamo in maniera forte e convinta il gravissimo gesto che vorrebbe interferire, con sorda e ostile opposizione, sul Progetto Pastorale di monsignor Mosè, emerso da un ampio e prolungato dialogo con tutti i fedeli. Quelle linee, discusse e condivise, rivelano l’ansia del nostro Vescovo vicino alla gente, attento alle vicende storiche della nostra terra e alla ricerca di risposte concrete ai bisogni.
In queste strade e su questa direzione intendiamo camminare anche noi.

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