La croce di San Damiano e la Madonna di Loreto a Nuoro

Giovani, è tempo di decidere da che parte stare

Lungo le nostre strade, questo il titolo scelto dall’ufficio di pastorale giovanile della Cei per il pellegrinaggio delle immagini del Crocifisso di San Damiano e della Madonna di Loreto nelle diocesi italiane. Alla vigilia della festa del Redentore la città di Nuoro ha accolto la croce e il simulacro di Maria con un momento di preghiera nella chiesa delle Grazie, le immagini sono state poi condotte in processione fino alla chiesa Cattedrale dove si è tenuta una veglia di preghiera animata dai giovani. A loro in particolare era rivolto questo appuntamento, il Crocifisso e la statua della Madonna sono i due doni che i giovani italiani recheranno ai coetanei polacchi nella Giornata mondiale della gioventù che si terrà a Cracovia il prossimo anno.
In Cattedrale il Vescovo ha rivolto ai ragazzi un pensiero, incentrato sulle stesse domande che Francesco d’Assisi rivolgeva al Cristo crocifisso nella chiesetta di San Damiano: «Chi sono io? chi sei Tu?».
Davanti a questa immagine, per ore, Francesco faceva questa preghiera.
«Chi sei tu, Dio, che finisci così? – si è domandato il Vescovo rivolto con i ragazzi al Crocifisso -, chi sei tu, è possibile sia stato così innamorato?
Chi sono io per meritare tanto amore? chi sono io per scomodare un Dio per me? chi sono io per meritare che uno muoia per me? che un Dio muoia per me?».
Nel Vangelo si è contemplata la morte di Gesù in croce e le parole del centurione, «veramente quest’uomo era giusto». Allora sei Dio o solo un uomo giusto? – ha domandato ancora il Vescovo. Sei qualcuno che tocca la mia vita?
Tutto quello e tutti quelli che Gesù aveva intorno sul Calvario, un popolo che sta a vedere, la gente che lo schernisce, il ladrone pentito, hanno aperto la riflessione ad latri interrogativi molto personali: «Sono uno che sta a vedere? – ha incalzato il Vescovo -, mi irrido di questo amore sprecato? sono incredulo a tanto amore? sono come il malfattore?
Quando guardandomi dentro emergono i miei errori e i miei peccati che sia capace di dire a Gesù: ricordati di me».
«Facciamo riecheggiare queste domande – ha concluso – schieriamoci, non come il popolo che sta a guardare. È tempo di prendere in mano la mia vita e decidere».

Al termine della veglia, dopo alcuni gesti simbolici, i ragazzi hanno pregato rivolgendosi alla Madonna:
Santa Maria, donna obbediente,
tu che hai avuto la grazia di camminare al cospetto di Dio,
fa che anche noi, come te, possiamo essere capaci di cercare il suo volto.
Aiutaci a capire che solo nella sua volontà possiamo trovare la pace.
E anche quando siamo chiamati a saltare nel buio per poterlo raggiungere,
liberaci dalle vertigini del vuoto e donaci la certezza che,
chi fa la volontà del Signore,
non rovina a terra ma cade sempre nelle sue braccia:
Amen.

Il distacco dal Crocifisso e dalla Madonna è durato per i ragazzi lo spazio di una notte, alle sei del mattino del 29 agosto è partito dalla solitudine il pellegrinaggio verso il Monte Ortobene nel giorno della festa del Redentore. Ad aprire il lungo corteo la statua della Madonna di Loreto, il Crocifisso di San Damiano aspettava in cima, accanto alla statua bronzea del Cristo.
Nel parco i giovani hanno partecipato alla Messa solenne presieduta dal Vescovo, a loro in particolare si è rivolto nell’omelia.
Lungo tutta la giornata spazio anche alla gioia della condivisione, al gioco, alla semplicità di stare insieme per una giornata di festa. Con la speranza di trovarsi ancora insieme, sempre con compagni di viaggio tanto speciali.

(f.c.)

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