L’apertura della Visita Pastorale

«Gesù pastore viene a visitare la sua Chiesa»

 

Preghiera e misericordia: sono queste le chiavi per vivere pienamente la prossima Visita pastorale, dal Vescovo solennemente aperta domenica 10 gennaio nella chiesa Cattedrale. Il primo è l’atteggiamento di Gesù subito dopo aver ricevuto il battesimo al Giordano, è il Vangelo di Luca a narrarlo, la misericordia è invece il cuore del Giubileo straordinario voluto da papa Francesco, tempo di Grazia nel quale si inserisce anche la Visita pastorale che avrà la sua prima tappa il prossimo 3 aprile a Ollolai.
La cerimonia è sobria ma solenne, aperta dalla processione di tutto il clero diocesano che accompagna il Vescovo all’ingresso in Cattedrale passando per il sagrato battuto da un forte vento. Questa volta il portone centrale è anche Porta Santa, la celebrazione ha un forte carattere giubilare, sancito anche dalla benedizione papale al termine della Messa ad elargire l’indulgenza plenaria.
Il primo segno è l’intronizzazione del Libro dei Vangeli, quindi la memoria del Battesimo e il canto del Gloria. La liturgia della Parola è quella della festa del Battesimo del Signore, seconda manifestazione di Gesù: dopo l’adorazione dei Magi, in questa domenica il Figlio di Dio si manifesta al suo popolo, nella domenica successiva a Cana sarà lo sposo che dona il vino buono.
La pagina di Luca ci porta sulle rive del Giordano, ecco l’Emmanuele che fa lo stesso cammino del suo popolo, «si fa compagno di viaggio nel cammino di conversione, si veste della nostra fragilità, è solidale con noi, con il cammino della sua Chiesa» – spiega il Vescovo.
Dopo aver ricevuto il battesimo eccolo in preghiera, frutto di questo atteggiamento è l’apertura dei cieli e la discesa dello Spirito sotto forma di colomba. «I cieli si aprono in momenti di svolta, la colomba richiama alla pace, all’espiazione, alle nozze del Cantico dei Cantici. Frutto della preghiera è la Voce che conferma Gesù nel suo ruolo, è l’inizio del suo ministero: Lui è veramente Figlio di Dio».
Si apre la Visita pastorale, «in realtà – ricorda il Vescovo – è Cristo il pastore che viene a visitare la sua chiesa: dipende dalla nostra fede accogliere Lui, pastore che visita la sua sposa. Dobbiamo allora riscoprire il nostro Battesimo, il nostro essere suo popolo, dobbiamo rinnovare il nostro volto di Chiesa, tante volte non siamo credibili».
Che fare allora? Prima di tutto occorre mettersi seriamente in cammino di conversione, come Israele verso il Giordano, coscienti di essere peccatori e certi che Gesù è in mezzo a noi nonostante il nostro peccato.
Come Gesù occorre stare in preghiera per scoprire chi siamo come Chiesa, «solo allora riusciremo a cambiare lo stile del nostro vivere, allora saremo Chiesa a modo suo, non nostro – ha proseguito – e saremo capaci di fare insieme agli altri, anche con i lontani e i nemici, e con Gesù. Allora ascolteremo anche la Sua voce ma la sentiremo solo stando in preghiera».
Questo è il modo di prepararci alla Visita pastorale. Ogni parrocchia – ha chiesto il Vescovo – promuova momenti di preghiera per accogliere il Signore che viene nelle nostre comunità, associazioni e movimenti si mettano in cammino con gli altri.
Il consiglio è di meditare ogni giorno il Vangelo che sarà lasciato in dono a tutte le famiglie durante la Visita pastorale: farne allora oggetto di ascolto, meditazione e preghiera in casa.
L’ultimo invito è stato quello a vivere la Misericordia, usarla ed esercitarla. «Affidiamo a Maria questo momento di Grazia – ha concluso – sia lei nostra luce, guida e forza».
Come altro segno, quel Libro dei Vangeli solennemente intronizzato all’inizio della Messa, è stato consegnato a ogni vicario foraneo. Durante la Visita pastorale l’Evangeliario sarà segno della presenza del Vescovo nelle parrocchie.
La celebrazione si è conclusa con la recita della preghiera per la Visita pastorale, il popolo ha così invocato Dio: «Ti esprimiamo la nostra gratitudine per l’amore e la misericordia frutti del Giubileo, […]ti siamo riconoscenti per la tenerezza che dimostri verso ciascuno di noi e verso la chiesa di Nuoro venendo a incontrarci nella visita pastorale, aiutaci ad essere disponibili all’azione dello Spirito Santo, aumenta in noi la fede, potenzia in noi la carità, estendi in noi il dono dell’unità».

f.c.

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