Disposizioni per le esequie in caso di cremazione

Le indicazioni del Vescovo Antonello per le diocesi di Nuoro e Lanusei

DIOCESI DI NUORO E DI LANUSEI

DISPOSIZIONI PER LE ESEQUIE IN CASO DI CREMAZIONE

La Chiesa, nel ricordo della Morte, Sepoltura e Risurrezione del Signore, seguendo l’antichissima tradizione cristiana, raccomanda insistentemente che i corpi dei fedeli defunti siano seppelliti nel cimitero o in altro luogo sacro.

Questa pia consuetudine, che è un’opera di misericordia corporale, è innanzitutto la forma più idonea per esprimere la fede e la speranza nella risurrezione corporale; inoltre, corrisponde adeguatamente alla pietà e al rispetto dovuti ai corpi dei fedeli defunti, che nel Battesimo sono divenuti tempio dello Spirito Santo; favorisce il ricordo dei defunti e la preghiera in loro suffragio da parte dei familiari e della comunità cristiana e la venerazione dei martiri e dei santi; infine, custodisce la comunione tra i vivi e i defunti e si oppone alla occultazione e privatizzazione della morte e del suo autentico significato per i cristiani (cfr. Congregazione per la Dottrina della fede, Istruzione Ad resurgendum cum Christo circa la sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione, 15.8.2016).

La sempre più diffusa pratica della cremazione dei corpi – con le varie situazioni che si presentano -, richiede di essere accompagnata da un’opportuna catechesi e dalle indicazioni di carattere pastorale e liturgico, così come sono espresse nell’Appendice della nuova edizione del Rito delle Esequie

Nel caso in cui sia stata scelta la cremazione del corpo, affinché si possano celebrare le esequie cristiane, è necessario:

– che tale scelta non sia stata fatta per ragioni contrarie alla fede cristiana (can. 1176 § 3);

– che le ceneri siano conservate nel cimitero o altro luogo sacro. Non è consentita: la conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica; la loro divisione tra familiari o altre persone; la dispersione in terra, acqua, aria o la conversione in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti.

Nel caso in cui il defunto avesse notoriamente disposto la cremazione e la dispersione delle ceneri in natura, si devono negare le esequie (cfr. Istruzione Ad resurgendum cum Christo, nn. 5-8).

In caso di esclusione dalle esequie ecclesiastiche, si deve negare anche ogni Messa esequiale (can. 1185).

Poiché spetta al Vescovo diocesano esprimere il giudizio sulla celebrazione delle esequie dopo la cremazione, alla presenza dell’urna con le ceneri, si stabilisce quanto segue:

È d’ora in poi consentita la celebrazione della Messa esequiale in presenza dell’urna cineraria, nei casi eccezionali previsti dal Rituale (vedi nota a piè di pagina), secondo le seguenti modalità:

– Il sacerdote accoglie le ceneri del defunto alle porte della chiesa e rivolge ai familiari e presenti un cristiano saluto; si avvia la processione verso l’altare.

– L’urna cineraria viene deposta sopra un tavolo, eventualmente ricoperto da un drappo viola (o bianco, nel caso di un bambino), e collocato nello spazio antistante l’altare, fuori del presbiterio; vicino all’urna si pone il cero pasquale e, se non è ben visibile la croce dell’altare, la croce astile.

– Il formulario è quello della Messa esequiale (ovviamente non ricorrendo uno dei giorni in cui non è consentita); si eviti però il prefazio dei defunti IV, poiché contiene un esplicito riferimento al corpo che ritorna alla terra.

– Al termine della Messa si compie il rito dell’Ultima raccomandazione e Commiato: si eviti la prima esortazione («Stiamo per compiere»), poiché anch’essa contiene l’esplicito riferimento al corpo affidato alla terra.

Si omettano l’aspersione e l’incensazione, che possono aver luogo solo in presenza del corpo. Per lo stesso motivo, non si faccia la processione al cimitero ma, di comune accordo con i familiari, si preveda un momento di preghiera al momento della deposizione dell’una (Rito delle esequie, nn. 180-185).

Nuoro – Lanusei 2 febbraio 2023

Presentazione del Signore

Antonio Mura

Vescovo


In via eccezionale, per la presenza di nuove situazioni (urna che proviene da un Paese estero ecc.), è permessa nelle diocesi d’Italia la celebrazione delle esequie, inclusa la celebrazione dell’Eucarestia, alla presenza dell’urna cineraria.

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